venerdì 28 maggio 2010
martedì 25 maggio 2010
Il Roseto
Sono state classificate circa 160 specie del genere "Rosa" (Rose originarie) che si sono evolute costituendo le basi di migliaia di mutazioni naturali e di mutazioni controllate dall'uomo (ibridi). Sono coltivate ormai in tutti i continenti. Il 70% di esse è originario dell'Asia e principalmente di Cina e Himalaya. Il 30% deriva da Medio-Oriente, Europa, Nord Africa e America. Botanici e giardiniere sono stati catturati dal fascino di queste specie riproducendole in habitat diversi
da quelli di origine e attribuendo loro il proprio nome. Così oggi è possibile ammirare queste specie e le numerosissime varietà che da esse derivano in roseti di tutto il mondo. Tante sono le qualità ed i pregi di questo importante gruppo di rose: la rusticità e adattabilità ad habitat da quelli di origine, il vigore e la facilità ad estendersi in modo naturale e a coprire ampie superfici per la caratteistica generale di pollonare, il fascino delle fioriture semplici nelle forme,audaci nelle tinte che coprono l'arbusto dalla base alla sommità,la versatilità nelle stagioni con il fogliame che si tinge dei colori dell'autunno,la presenza di frutti (cinorrodi) di forme e tinte diverse (dal giallo all'arancio al rosso al porpora al nero) che le rendono ornamentali nei mesi invernali,la loro autosufficienza che richiede minimi interventi da parte dell'uomo come nel caso dele malattie delle quali paiono essere totalmente immuni e dalle potature ch ne sono necessarie solo in rari e sporadici casi.
il roseto dell'orto botanico è statto istituito da Raffaele Ciferri come raccolta di sole varietà coltivate,è orientato a sud, in via Scopoli.La fioritura delle rose avviene in primavera e in aututnno e in queste occasioni vengono organizzate,dagli Amici dell'Orto botanico, molte manifestazioni ed eventi.
le rose occupano un'ampia zona e sono divise in tre principali tipi: le rose antiche,collocate nlle aiuole centrali, tra le quali è possibile osservare il gruppo Gallica.
conosciute già dai greci e dai Romani, a partire dal XVII secolo, furono create nuove varietà e coltivate su larga scala per la loro bellezza.Sembra addirittura che l'imperatrice Giuseppina agli inizi del secolo scorso ne avesse una collezione superiore alle 150 varietà.Le galliche sono veramente rose superbe, il colore delle corolle va dal porpora fino al rosa.
La loro forma varia da semplice a stradoppia ed hanno un profumo forte,solitamente ono di dimensioni modese, quasi prive di spine e di rigogliose;il gruppo Alba, le cui rose salgono quasi sicurament al Medioevo. Sono arbusti di grandi dimensione e furono chiamate per questo motivo "tree rose",Rose albero.Il loro colore va dal bianco puro al rosa che contrasta con il fogliame color grigio verde creando un effetto veramente stupenso. Le rose alba sono molto resistenti al freddo e sono adatte anche per la coltivazione in mezz'ombra. Richiedono potature leggere e sono molto resistenti alle malattie. Sono adatte all' ultima fila della bordure,in gruppo per creare grossi arbusti o da utilizzare come piccoli rampicanti;il gruppo damascena,rose coltivate dai Persiani,Dai greci e dai Romani.successivamente importante dal Medio Oriente in Europa tra i secoli XII e XIII, si distinsero per essere di grande qualità e per il profumo inebriante di rosa antica. Sono arbusti di bella forma aperta, con rami arcuati e foglie di colore grigio-verde molto tenere. Queste rose sono molto spinose;
nella zona sud est del giardino,sono collocati gli ibridi. Esistono attualmente non meno di un centinaio di varietà dalle caratteristiche estremamente diverse a seconda delle loro zone d'origie. Nella nostra epoca dove l'ambiente naturale è fortemente minacciato,ma dove cresce anche una forte coscienza per il suo rispetto e recupero,siamo portati ad apprezzare sempre più di queste rose per creare dei giardini più naturali e meno onerosi. Non è necessario possedere un parco per utilizzarle. alcune per le loro ridotte dimensioni ben si arominizzano anche i piccoli giardini, ma atteenzione perchè altre hanno una capacità di sviluppo che le fa diventare dei veri giganti, adatte a far crescere sugli alberi. I loro fiori sono quasi sempre semplici, raramente profumati, con unica fioritura. Producono spesso bacche molto decorative. Tra queste possiamo osservare l'ibrido perenne, l'ibrido di Moscata e lìibrido di Tea.
Nelle aiuole marginali, infine, sono presenti le rose selvatiche, nome comune per definire le rose canine. Questa è la tipologia di rosa spontanea più comune in Italia, molto frequente nelle siepi e ai margini dei boschi. Si tratta di un arbusto spinoso, alto 100-200 cm. Ha fusti legnosi glabri, con spine (rosse) robuste, arcuate, a base allungata, compresse. Le foglie sono composte da 5-7 foglioline ovala o ellittiche con margini dentati (denti semplici). I fiori, rosati hanno grandi petali e sono profumati. Fiorisce nei mesi di maggio e giugno.
Sono infine presenti due file di rose rampicanti supportate da semiaechi di fronte alle serre Briosi, Scopoli e Tomaselli.
Serra delle Orchidee
Tommaselli vi introdusse una collezione di "tillandsia" e di "filicine"; queste ultime sono in fase di incenerimento così da trasformare questa serra in felciaria.
Le Serre di Scopoli

Nel corpo orientale è mantenuta una specie di "cicadine" tra le più rappresentative dal punto di vista didattico.
Nel corpo occidentale si trova una collezione di piante di vecchia costruzione e integrata più volte con donazioni da parte di privati.
Vi sono specie di "cartacee", "liliacee", "composite", "asclepiadacee", "euforbiacee", "vitacee".
Serra Briosi (Piante Utilitarie)
Serra Tommaselli (Tropicale)

Mappa Orto Botanico

2. Papilionaceae Latyrus lati follus l. Europa Meridionale
3. Redaceae Iris hibrida hort.
4. Cupressaceae Juniperus cummunis l. Europa Asia America Settentrionale.
5. Carice spondicola Famiglia cyperaceae Habitat sponde di canali e stagni Europa-caucasia. Flora acquatica.
6. Iris pseus da corus Giaggiolo acquatico Famiglia iridiacee.
7.8.9.10. Rose che tracciano il sentiero.
11. Thymelaceae Edgeworthia Papyrifera.
12. Famiglia rutaceae Dictamnus albus l. Nome volgare: dictamo, frassinella. Tipo cors-europ-sudsib.
13.Platano seminato da Antonio Scopoli nel 1778 altezza metri 45, circonferenza 1 metro alla base, metri 7,30 inserito nell'elenco degli alberi monumentali italiani.
14. Thea sinensis, originario della zona montuosa tra l'India e la Cina contenente gli alcaloidi caffeina, teofillina e teobrominia. Presente nell'Orto di Pavia dal 1890.
La Storia

In pochi anni l'Orto venne sistemato e gli edifici dell'ex convento lateranense di S. Epifanio destinati all'Istituto di Botanica
Nel 1776, essendo Direttore Valentino Brusati, vennero edificate anche le serre su progetto dell'Architetto Piermarini, dapprima in legno, poi in muratura. Ma il merito di una sistemazione completa va soprattutto adAntonio Scopoli, che diresse l'Orto botanico dal 1777 al 1778 e che dell'Istituto ed Orto Botanico dell'Università di Pavia fu lo studioso più noto.
L’Orto Botanico subì numerose trasformazioni arrivando ad occupare addirittura 3 ettari di superficie, tra edifici e serre. Nel secondo dopoguerra venne radicalmente trasformata la facciata dell’Istituto: venne tolta una lunga serra, e venne aggiunto un ampio scalone frontale che abbraccia una fontana circolare. Questa nuova facciata restituì una maggiore completezza e unità architettonica alla struttura stessa.